Team building: 3 strategie per migliorare le relazioni aziendali
Sappiamo tutti quando sia complesso lavorare in un gruppo di lavoro. Ci sono persone che riescono più facilmente a mettersi in gioco e altre che, invece, possono presentare maggiori difficoltà ad instaurare relazioni solide sul luogo di lavoro. Questo è uno dei motivi per cui tantissime aziende si avvalgono della pratica del team building.
Per costruire rapporti duraturi e ottimali sul luogo di lavoro esistono oggi diverse tecniche di team building, che possono essere ludiche – ad esempio, attraverso giochi di squadra interattivi e collaborativi, sportive – lo sport è un mezzo per eccellenza atto a favorire lo sviluppo di competitività sana e strategia di squadra, e di benessere – lavorare insieme e rilassarsi insieme sono concetti base che aiutano a sviluppare relazioni più distese e amicali tra colleghi. Queste tecniche di team building perseguono l’obiettivo di rendere più efficace la comunicazione tra colleghi, sviluppare una collaborazione ottimale e, quindi, incidere in positivo sulla produttività del gruppo di lavoro.
Nel 1941, il pedagogo Kurt Hahn fonda la prima scuola di formazione esperenziale: negli anni 50 il team building aziendale si diffonde su larga scala in ambito manageriale negli Stati Uniti, negli anni 80 in Europa e negli anni 90 arriva in Italia.
Team building aziendali: a cosa servono
Il team building serve a costruire e consolidare un gruppo di lavoro e a sviluppare le soft skills: competenze relazionali, team working, problem solving, communication skills, self empowerment etc.
L’efficacia di questa pratica è ormai nota a tutti: tante aziende sia di piccole che di medie dimensioni ne fanno largo utilizzo.
Ci sono tantissimi format che possono essere messi in pratica: la caccia al tesoro, attività in cucina, attività sportive, urban game, outdoor estreme, attività creative etc.
Ogni attività si pone uno scopo ben preciso, come condividere la filosofia aziendale, migliorare il clima, sviluppare la giusta comunicazione interna e identificare ruoli e responsabilità dei singoli membri.
Come funziona il team building aziendale
Generalmente le attività vengono organizzate da agenzie esterne, le quali a seguito di un brief puntuale e dettagliato con il management aziendale, comprendono le criticità e pianificano l’attività più adeguata in base alle esigenze delle aziende.
Le attività di team building possono essere fatte sia in azienda – attraverso, ad esempio, giochi di ruolo che risultano particolarmente funzionali a favorire la leadership e la comprensione dell’organigramma aziendale – oppure all’esterno, attraverso delle attività outdoor finalizzate del problem solving.
Quando ricorrere al team building?
Le attività di team building aziendale generalmente sono organizzate in momenti delicati della vita di un’impresa: una modifica importante alla struttura aziendale o un cambio generazionale, ma a prescindere dai momenti delicati, il team building è un’attività che genera sempre tanti benefici alla squadra.
Con l’avvento della pandemia, dal 2020 in poi molte aziende hanno spostato l’operatività da remoto. Per quanto questa soluzione sia molto vantaggiosa in termini individuali, l’altra faccia della medaglia è stata la perdita di socializzazione tra membri che collaborano a stretto contatto ogni giorno.
In questi casi organizzare delle sessioni di team building può aiutare il team a conoscersi e imparare a comunicare anche senza schermo.
Tante aziende, invece, a causa delle distanze, organizzano delle sessioni di team building da remoto: si avvalgono, quindi, di quiz e giochi online per ricreare un ambiente di socializzazione che superi le barriere dell’online.
Il team building aziendale è considerata una tecnica ormai consolidata, il suo successo è ampiamente dimostrato: nel medio-lungo termine genera un impatto positivo che si riversa sulla produttività di ciascun membro del team, prima che sul lavoro di squadra e su tutta l’azienda.