L’assegno di ricollocazione è un servizio che punta a sostenere tutti i lavoratori che abbiano perso l’impiego e che percepiscono l’indennità di disoccupazione (Naspi) da almeno 4 mesi. L’obiettivo è aiutare il lavoratore a trovare un nuovo impiego nel minor tempo possibile, accompagnandolo nella ricerca.
Cos’è l’assegno di ricollocazione?
L’assegno di ricollocazione è un servizio gestito da ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) che ha come obiettivo il ricollocare i disoccupati che percepiscono l’indennità di disoccupazione da almeno 4 mesi senza aver trovato un nuovo impiego. L’importo dell’assegno è compreso tra i 250 euro e i 5.000 euro, e verrà versato all’ente che cerca lavoro per il disoccupato (e quindi non direttamente al lavoratore) solo nel momento in cui quest’ultimo viene assunto. Si tratta quindi di un incentivo per i centri per l’impiego e i soggetti autorizzati a cercare attivamente un lavoro ai disoccupati.
Gli enti abilitati a ricevere l’assegno di ricollocazione sono:
- I Centri per l’impiego;
- Altri soggetti accreditati scelti dal disoccupato.
Quali sono i requisiti per ottenerlo?
L’assegno di ricollocazione spetta ai disoccupati che ricevono la Naspi da almeno 4 mesi. Inoltre:
- Il disoccupato non deve già usufruire di aiuti per il reinserimento nel mondo del lavoro;
- Il disoccupato non deve essere impegnato in corsi o tirocini finanziati da enti locali o pubblici;
- Il disoccupato non abbia ricevuto un finanziamento statale per avviare un’impresa o un’attività.
Non sono invece esclusi i disoccupati iscritti al programma Garanzia Giovani e i lavoratori domestici, che possono comunque richiedere l’assegno se titolari di Naspi da almeno 4 mesi. La Naspi continuerà ad essere percepita finché il candidato non trova un nuovo impiego.
Qual è l’importo dell’assegno?
L’importo dell’assegno di ricollocazione varia dai 250 a 5.000 euro, e viene corrisposto al centro dell’impiego o al soggetto autorizzato solo una volta che il disoccupato abbia trovato lavoro.
L’importo cambia in base a due fattori principali:
- Il tipo di contratto che riesce a ottenere il disoccupato; è chiaro che un contratto a tempo determinato “vale” meno di uno a tempo indeterminato.
- La difficoltà nel trovargli un lavoro; trovare lavoro a un ragazzo di 20 anni con pochissima esperienza è più difficile che trovarlo a un ingegnere con 10 anni di lavoro sul campo.
Oltre ai fattori sopra esposti, sull’importo dell’assegno incidono altre variabili, tra cui il titolo di studio del disoccupato e le caratteristiche del territorio in cui sta ricercando lavoro.
Dove richiedere l’Adr?
Per richiedere l’Assegno di ricollocazione bisogna percepire la Naspi da almeno 4 mesi e recarsi presso un centro dell’Impiego o un ente accreditato.
La domanda può essere presentata:
- Online tramite il portale Anpal;
- Recandoti di persona presso il centro prescelto.
Non sei obbligato a scegliere un centro della tua regione. Dopo aver inviato la richiesta, solitamente il centro invierà una convocazione in circa 15 giorni. A seguire, verrà elaborato un programma personalizzato per cercare lavoro in base al profilo e le caratteristiche del candidato.
Cosa succede una volta che il centro trova un impiego per il candidato?
Il candidato è tenuto ad accettare le offerte di lavoro pertinenti al suo profilo che vengono trovate dal centro per l’impiego. In caso contrario si corre il rischio di una riduzione o sospensione della Naspi.
Il rapporto con il centro si conclude nel caso in cui venga trovato un lavoro:
- A tempo indeterminato;
- Di apprendistato;
- A tempo determinato di almeno sei mesi (al termine può essere richiesta una proroga di 180 giorni);
- A tempo determinato di durata inferiore a sei mesi (in questo caso il servizio viene sospeso e riprende alla scadenza del contratto) – caso previsto solo per alcune regioni.