Coronavirus e smart working: disposizioni 2020

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Coronavirus e smart working: disposizioni 2020

Contro la diffusione del Coronavirus il provvedimento del Governo ha emanato nuove disposizioni, che includono anche le misure sul lavoro.
Come per diversi ambiti della vita, si è pensato anche a chi, in questo momento di difficoltà, si trova all’interno delle zone a rischio e ha bisogno di raggiungere la propria sede lavorativa.
Si parla di come Coronavirus e smart working possono coesistere per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e dei datori.

 

Coronavirus e smart working: Il Decreto per il contenimento del virus Covid-19

Il DPCM dell’8 marzo 2020, firmato dal premier Giuseppe Conte, prevede misure di tutela e prevenzione, in modo particolare per gli abitanti delle zone a rischio (regione Lombardia e province di Alessandria, Asti, Novara, Vercelli, Rimini, Pesaro e Urbino, Verbano-Cusio-Ossola, Padova, Venezia). Le disposizioni richiedono di evitare spostamenti in entrata e in un uscita da tali zone che, invece, sono concessi se motivati da ragioni di salute e/o lavorativi.
I datori di lavoro pubblici e privati debbono promuovere fino al 3 aprile 2020 l’uso di ferie e congedi ordinari e la possibilità di smart working (art. da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017).

 

Coronavirus e smart working: spostarsi per ragioni lavorative

È consentito spostarsi solo per motivi di salute e lavorativi, che dovranno essere forniti tramite autodichiarazione attraverso dei moduli predisposti dalle forze di polizia. Chi, per raggiungere il proprio posto di lavoro deve attraversare le zone a rischio, quindi, potrà farlo, entrando e uscendo dai territori in oggetto. Per le persone sottoposte a quarantena o positive al Coronavirus, invece, tali concessioni non si applicano in nessun caso e con nessuna motivazione.
Chi contravviene al tali disposizioni si vedrà applicata una sanzione di varia entità, dall’inosservanza di un provvedimento, che contempla un’ammenda fino a 206 euro e l’arresto fino a tre mesi, ad un’ipotesi di reato più grave, che si configura nel delitto contro la salute pubblica.

 

Coronavirus e smart working: ferie, congedi o smart working

Riassumendo, quali sono le opzioni e le possibilità paventate ai lavorativo delle zone arancioni?

  1. L’uso di ferie e congedi fino al 3 aprile. Questo, ovviamente, significherebbe per molti lavoratori terminare le proprie ferie annuali. È, però, una possibilità reale e concreta per quei lavoratori cui è richiesta la presenza fisica sul posto di lavoro.
  2. La possibilità di ricorrere allo Smart working, ovvero il lavoro svolto da casa o da altre postazioni che non siano quelle abituati di lavoro. Tale modalità è più facile da attuare per le società di consulenza e aziende che forniscono servizi.

A questo link è possibile scaricare il testo integrala del Decreto.

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